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La Casata si costituisce con questo nome a partire dall'anno 730 ed emerge nel 1088 con Buonconte, detto il Leone di Venezia o Bonus Comes Leo Venetus, guerriero della Repubblica di San Marco che si guadagna quest'appellativo combattendo nella Prima Crociata. Buonconte successivamente si stabilisce a Pisa nel quartiere di Kinzica: per questo motivo lo stemma di famiglia, visibile ad esempio nel Camposanto Vecchio in Piazza dei Miracoli a Pisa sulla tomba di Vincenzo Pellegrini, raffigura un Leone e porta il motto "Bonus Comes Leo Venetus". Discendenti di Buonconte, come Giuseppe, detto il Feudatario, si trasferiscono a Roma dove, con Pellegro Pellegrini figlio di Giuseppe, nato a Roma nel 1210, ha inizio il ramo romano. Quanto sopra attesta la nascita della famiglia nell'attuale provincia di Venezia in quanto, a quel tempo, tali sono i possedimenti della Serenissima, estesi solo nei secoli successivi: nota nel Veronese la loro presenza nel 1300 testimoniata dalla Corte Pellegrini.

Le corti rurali sono un vero e proprio centro economico e sociale attraverso le quali risulta organizzato per secoli il mondo contadino. Accanto alla casa padronale e del "gastaldo" vi sono quelle dei salariati, le stalle per i buoi, l'aia di mattoni, la bottega del fabbro e del falegname che riparano gli attrezzi agricoli, la pila del riso e talvolta il mulino. In alcune corti, per poter celebrare la messa festiva, viene costruito anche un oratorio. Quella dei Pellegrini non diviene mai una corte vera e propria in quanto i terreni che da essa dipendono sono in minima parte condotti in economia. E' certo comunque che i Pellegrini, cui spetta anche il diritto di nominare il parroco locale, controllano sotto ogni aspetto la vita della frazione. La loro presenza risulta già documentata dal testamento del notaio Giovanni Pellegrini (7 aprile 1326) fattore degli Scaligeri. La villa pare sia stata costruita dal conte Ottaviano nel 1729, intervenendo radicalmente su un precedente edificio cinquecentesco e trasformando in facciata principale, riccamente adorna di elementi decorativi, il prospetto nord.

Già nel 1300 i Pellegrini sono una famiglia ricca e potente. Agli inizi del secolo XVII sono tanto ricchi e potenti che un Evangelista Pellegrini nel 1617 può arruolare, mettendoli a disposizione di Venezia, duecento uomini a cavallo, millequattrocento fanti e duecento guastatori. Quale premio di tanta fedeltà, tre anni dopo, il 20 dicembre 1620, il doge Antonio Priuli premia quel suo suddito con la concessione a lui ed al fratello Gabriele, per loro e discendenti, il titolo di Conti, erigendo "la Pellegrina" in contea assieme al vicariato di Mancalacqua. La Pellegrina allora è costituita, come si desume da un disegno di Francesco Galese e di Zuane Ponrizzio del 23 Agosto 1585, da un vasto appezzamento di terra solcato dal Tartaro, sul quale insistono un modesto palazzotto, forse visitato dalla regina Margherita d'Austria nel 1598, da 8 abitazioni rustiche e da un molino a tre ruote.


Xilografia di Pellegrini del XV secoloNon appare, nel disegno, la cappella fatta erigere nel 1408 da Giovanni Pellegrini, come testimonia l'incisione sopra la porta maggiore della vecchia parrocchiale di Pellegrina. Nel 1653 la villa è di proprietà di Ottaviano Pellegrini di Evangelista ed è costituita da una possessione con "case da patron e da lavorente" e di 80 campi, complessivamente gettanti un'entrata di 2.000 ducati. Nel 1682 viene divisa tra i due nipoti di Ottaviano, Giovanni e Gabriele. I beni nel 1745 sono, però, già tornati unificati, in proprietà di Ottaviano Pellegrini di Giovanni che alla Pellegrina possiede una casa dominicale con 7 possessioni, 1 molino, 2 pile per riso, per una rendita di 2.500 ducati annui. L'attuale palazzo devesi alla volontà di Ottavio Pellegrini e della moglie Lucrezia Sagramoso che ne immortalano la data di costruzione "1729" in una iscrizione posta sopra l'arco d'ingresso. La facciata principale originariamente è quella a sud alla quale porta un lungo viale affiancato da statue, come testimonia un piccolo olio probabilmente di fine Settecento. Il palazzo di laterizio intonacato, si eleva con due attici sormontati da pigne e da guglie. In alto spicca il grande stemma dei Pellegrini (un pellegrino in abbigliamento da viaggio). Genealogy Italian Web Ring - conte Luigi Pellegrini