HomeMissioni - Vita MilitareLa Libia - 1935-1936

Il primo imbarco operativo di Bruno Pellegrini avviene a Gaeta sul Regio Cacciatorpediniere Antonio Pigafetta diretto a Tripoli, con il grado di Sottocapo di 1a Classe. Il 2 gennaio 1935, l'Etiopia preoccupata si rivolge alla Società delle Nazioni per essere salvaguardata dentro i propri territori; nel frattempo il 7 gennaio Francia e Italia firmano un accordo per alcune colonie. Poi con un altro patto segreto la Francia (colloqui con Pierre Laval a Roma) lascia "mani libere" al Governo italiano (anche se Laval in seguito nega), che forte di quest'appoggio inizia a fare i preparativi militari; richiama alle armi alcune classi, forma due divisioni, istituisce gli alti comandi e fa partire il 5 febbraio circa 35.000 uomini per l'Africa. La carenza di materie prime, nafta, pezzi di ricambio, munizioni, siluri e attrezzature e l'impossibilità di ricevere alcun aiuto consistente da parte della madrepatria, mette subito in una condizione di inequivocabile svantaggio la Squadra Italiana del Mar Rosso concentrata a Massaua. Dall'Italia vengono inviati dei complementi, delle reclute e mezzi navali e terrestri per rimpiazzare i militari più esperti, di guarnigione in Libia, ed inviarli di rinforzo a Massaua. Tra questi rinforzi, arrivati a Tripoli nel dicembre 1935, c'è il Sottocapo di 1a Classe Bruno Pellegrini, appena uscito dalla Regia Scuola di Pola. Il soggiorno dura poco più di sette mesi nei quali sono impegnate azioni di pattugliamento lungo le coste e la scorta di convogli tra Taranto, Messina e Tripoli.